Cari auguri di buone feste ai naviganti di tutti i mari e, soprattutto, agli equipaggi del Grande Zot e di Rubin.Saverio
Cultura del Mare
“Anche i Fenici abitavano qua e là per tutta la Sicilia, dopo aver occupato i promontori sul mare e le isolette vicine alla costa per facilitare i rapporti commerciali con i Siculi. Quando poi vennero d’oltremare in gran numero i Greci, essi sgombrarono la maggior parte del paese e si concentrarono a Mozia, Solunto e Palermo, dove abitarono vicino agli Elimi rassicurati dall’alleanza degli Elimi stessi e dal fatto che questa punta di Sicilia distava pochissimo da Cartagine”
La vela aurica è un particolare tipo di vela con forma trapezoidale che si stende a poppavia degli alberi. Viene inferita, cioè fissata, per tre lati sull'alberatura: sul lato prodiero all'albero, nella parte superiore su un pennone detto picco e nella parte inferiore su una trave detta boma.
Per quasi vent'anni il Grande Zot ha navigato ai Caraibi. Era il tempo in cui ospitava a bordo personaggi come Eric Tabarly e faceva sognare chi la vedeva attraversare i canali dalla Martinica a St Lucia, St. Vincent e le Grenadine.Scene da una tranquilla crociera a vela a bordo del Grande Zot, nelle acque della Sardegna settentrionale.
Con queste parole qualcuno ha descritto il Grande Zot, aggiugendo che le andature migliori sono il lasco e il traverso. Veder passare il Grande Zot che naviga di bolina è una gioia per chi lo incrocia nelle acque della Sardegna. Sciarrelli voleva una barca veloce, Eric Tabarly confermò che correva nel vento e Saverio la fa volare a viele spiegate.
Godetevi questi pochi secondi di mare e di vento.


Siamo quasi a Ferragosto e c'è ancora qualcuno che non ha ancora deciso dove andare in vacanza. Se amate il mare e la vela, ecco le proposte del Grande Zot (una spettacolare goletta) e di Rubin (un solido Sun Kiss 47).
Questa settimana, con 5 donne a bordo che danno vela (oltre a Giovanni, ovviamente, che ormai è parte integrante della barca), il Grande Zot ha toccato i 9.8 nodi; e pensare che mi hanno detto che credevano di non andare mai a vela!
Come ogni sabato d'estate, il Grande Zot e Rubin cambiano equipaggio (anche se c'è qualcuno che resta ancora a bordo, e ormai son già tre settimane, vero Giovanni?). Chi sbarca lo fa a malincuore; chi resta a bordo vede partire i compagni di crociera con dispiacere, ma in effetti non c'è tempo per essere tristi, perché subito arrivano nuove persone a bordo e si inizia una nuova avventura.
Mi era stato detto di portare con me libri, cd, registratore e cassette per non annoiarmi e per mettere a frutto "il passare del tempo" ... e invece:
L'Arcipelago della Maddalena appare al navigante come per incanto. La trasparenza delle sue acque, le sue sfumature dall'azzurro al blu cobalto al verde smeraldo, gli scogli di granito lavorati dal vento e la macchia mediterranea che invade l'aria del suo profumo di mirto e ginepro, rendono uniche le vacanze in barca.
Visto che ho un equipaggio molto efficiente in questi giorni (senza nulla togliere agli equipaggi meno "marinareschi"), posso concedermi, una volta messa la barca in sicurezza nelle belle rade del nord della Sardegna, di scrivere qualche riga prima di iniziare a cucinare per la cena (per stasera ho in mente un risottino di mare annegato al rum).
Da sabato ho a bordo, tra gli altri, una giovane coppia portoghese in viaggio di nozze: partecipano alle manovre e alla vita di bordo come due veri marinai e non come i velisti turisti che molti di noi conoscono. Rispettano le regole, eseguono gli ordini senza discutere, sono sempre nel posto giusto al momento giusto e hanno sempre il sorriso stampato in faccia. Sono contentissimi dei luoghi, del Grande Zot e che dire della mia cucina italiana? Nemmeno per un attimo li ho sentiti lamentare per gli spazi ridotti, per la costante vicinanza fisica con il resto della ciurma, per l'inevitabile condivisione di quasi tutto.
Mare calmo e poco vento oggi, le Bocche di Bonifacio con calma piatta sono rare. Ma sappiano che non durerà: nel pomeriggio ci aspettiamo che il vento rinfreschi. In realtà oggi torniamo a Cannigione. Si cambia equipaggio e domattina si salpa per una nuova settimana di crociera nell'arcipelago della Maddalena.
L'onda lunga di ieri ha messo un po' in difficoltà le gentili signore che ho a bordo del Grande Zot in questi giorni. In effetti, l'onda lunga può dare parecchia noia, ma sulla rosa spiaggia di Budelli oggi è tutto tranquillo, giusto un po' di libeccio (il vento gira continuamente; noi che sul mare ci viviamo siamo abituati, ma per i "terricoli" è sempre una sorpresa).
Per un velista, le Bocche di Bonifacio sono una meta ambita e Bonifacio è una città che merita di essere vista, non solo per le straordinarie falesie sulle quali sorge, ma soprattutto per l'atmosfera di frontiera, quasi di finis terre che la caratterizza. La salita alla città alta mette a dura prova le gambe dei marinai, poco usi a camminare. Ma una volta giunti in alto si è ripagati dal panorama: nelle giornate limpide si vedono benissimo l'arcipelago della Maddalena e Santa Teresa di Gallura. Non ultimo, affaciandosi sulle falesie, i telefonini captano il segnale telefonico italiano.
Qualche volta, nelle prime ore del mattino, nella delicata baia di Santa Maria si scorge qualche pescatore intento a sistemare gli ami. Sbriga veloce il suo lavoro prima che arrivino i baroconi dei gitanti da Palau. Anche il Grande Zot vi ormeggia quando spira vento di ponente. E, come il pescatore, gode dell'oasi silenziosa e salpa non appena la spiaggia inizia a riempirsi. In questi giorni in ogni caso c'è maestrale forza 6, con raffiche e un mare un po' più che icrespato. Per fortuna nell'arcipelago della Maddalena ci sono baie riparate, dove si "bascula" sì, ma moderatamente.
Avviso ai naviganti: in questi giorni la posta elettronica di Saverio Scattarelli fa i capricci: se avete inviato un messaggio di posta elettronica e non vi è arrivata risposta, ciò è dovuto a un problema di invio da parte d Saverio che, come sapete, sta navigando nell'arcipelago della Maddalena.
Vento di Ponente oggi nel nord della Sardegna, e il Grande Zot ormeggia a Caprera, ben al riparo, così stanotte non ci sarà rollio. Per domani è previsto che il vento rinfreschi e potrebbero esserci belle onde di 1 metro circa. Con un bel vento così, la ciurma deciderà dove andare: Corsica forse?
La mia formula di crociere scuola e vacanza a vela sono il compromesso tra il charter e la scuola di vela. Questo offre la possibilità a chi se la concede, di apprendere divertendosi, un po' di vita di mare e di tecnica di vela.
Vacanze a vela tra i Parchi marini dell'Asinara - Dell'Arcipelago della Maddalena e Bocche di Bonifacio.
Quando ho scoperto il Grande Zot ho capito subito che avrei voluto navigarci. Una volta giunta a Cannigione, quando l'ho visto maestosamente ormeggiato, sono stata presa da un timore quasi reverenziale: come avrei potuto, da marinaia inesperta quale sono, mettere le mani sul timone di quella barca che era stata portata nel vento da maestri della vela? 
Si dice che l'uomo di mare sia taciturno, solitario e tormentato, oppure accentratore ed egocentrico.
Il Grande Zot è una barca importante. Progettata da Carlo Sciarrelli (progetto n. 93), rispecchia la ricerca della “bellezza” di questo grande architetto del mare: da profondo conoscitore dei classici qual'era, puntava alla sintesi perfetta di armonia e equilibrio delle forme e funzionalità.
Perchè si va a vela? Perché andare in barca è non soltanto un modo per tuffarsi nella natura, per conoscere se stessi, i propri orizzonti e i propri limiti, ma soprattutto per vivere in un'altra dimensione, per tanti motivi diversa da quella che si vive ogni giorno sulla terraferma.
L'andar per Mare -e in Mare non vi son certezze - implica una filosofia del viaggio tutta particolare; è scomodo, richiede abilità, un certo sforzo fisico, resistenza alla fatica, sangue freddo; infine, può essere rischioso.
Ma restituisce il senso dell'avventura in un modo antico, dove il tempo, lo scorrere del tempo, nonostante il prezioso ausilio delle nuove tecnologie per stabilire la posizione o misurare le distanze, non è sostanzialmente cambiato rispetto al passato.
Un'isola raggiunta in aereo è un'isola come tante altre; raggiunta dal Mare al termine di una traversata piccola o lunga che sia, diventa un luogo incantato. Il viaggio - non importa dove si va, quel che importa è andarci - accende le emozioni e libera la fantasia, tra desideri e rimpianti, nostalgie e speranze.
Con le sue giornate di calma piatta oppure di pieno sole in un cielo sereno, di brezza o di vento forte, di burrasca o tempesta, il viaggio a vela è un'allegoria della vita, la vita stessa.
Piero Ottone